Intervista a Roberto Santolamazza

Roberto Santolamazza: Consigliere ADI VTAA


Le interviste all'ADI
Conosciamo il Consigliere VTAA Roberto Santolamazza

Qual è la tua professione?
Sono Direttore Generale di t2i – trasferimento tecnologico e innovazione, la principale agenzia della regione Veneto per il trasferimento tecnologico e l’innovazione, partecipata dal sistema camerale Veneto. Nata da precedenti esperienze – tra cui Treviso Tecnologia, un’azienda connessa alla camera di commercio di Treviso – integra diverse realtà, tra le quali le cinque camere di commercio di Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia e Verona.
Il nostro primo obiettivo è supportare le imprese, soprattutto medio-piccole, nello sfidante percorso dell'innovazione facendole conoscere i nuovi possibili modelli di business, acquisendo le competenze necessarie e selezionando le migliori tecnologie, collaborando anche assieme a startup innovative.
 
Quando hai conosciuto l’ADI?
La mia partecipazione all’Associazione è cominciata quindici anni fa assieme a Treviso Tecnologia, un'azienda speciale fondata dalla Camera di Commercio di Treviso impegnata profondamente nel campo del design sostenendo la nascita e la crescita – proprio a Treviso – del corso di laurea in Design Industriale e in Design della Moda dell'Università Iuav.
Successivamente, la collaborazione con l’ADI è proseguita con t2i che, da sempre, considera il design una grande leva di innovazione e competitività per le aziende. In questa logica, lavoriamo per avvicinare le piccole-medie imprese alla cultura del design e ai suoi professionisti.Qual è il tuo ruolo all’interno della parte istituzionale dell’ADI VTAA?
La mia partecipazione al Direttivo ADI VTAA come direttore di t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione è di garantire la crescita innovativa e competitiva delle imprese attraverso il design, facendo comprendere come la collaborazione con i professionisti o le società di designer sia una grandissima leva di competitività. Per esempio, partecipando a progetti nazionali ed internazionali di ricerca applicata e a consorzi e reti di eccellenza.
Svolgo inoltre un ruolo di supporto e di connessione con il mondo della formazione superiore ed universitaria. Infatti, in partnership con l’università Iuav di Venezia, inizialmente come Treviso Tecnologia, abbiamo gestito ogni anno oltre 180 tirocini curriculari in azienda.
Infine, supportiamo le imprese a partecipare alla selezione per il premio Compasso d’Oro garantendo un supporto a tutela della proprietà intellettuale come PatLib. T2i, infatti, è il più importante Centro italiano della rete PatLib (Patent Library Office), eccellenza europea di centri di informazione brevettuale istituita da EPO – European Patent Organization, in stretta connessione con l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) del MISE.
 
Che cosa dobbiamo aspettarci dall’ADI VTAA in futuro?
Credo che sia fondamentale concentrarsi sui grandi trend alla base del rilancio della nostra economia: la trasformazione digitale e la transizione ecologica. Il design, affrontando temi legati all’utilizzo di tecnologie digitali e tecnologie eco-sostenibili, può costituire un grande veicolo di riflessione sull’evoluzione di prodotti e processi per le imprese e i professionisti.
Lo sviluppo di nuovi progetti, grazie alla partecipazione a bandi o ad altre forme di supporto, per sperimentare in rete nuove tendenze innovative e facilitare il rapporto tra designer e piccole-medie imprese, sarà un'altra importante direzione di lavoro di questo direttivo.Perché bisogna essere soci ADI?
L’Associazione è una rete che genera una business community accomunata da valori specifici e produce attrattività attraverso la discussione di due grandi trend: il digitale e il green.
Partecipando all’ADI è possibile ampliare il proprio orizzonte guardando al di fuori dei confini dell'azienda o dello studio: la competizione di oggi è talmente veloce che non si può immaginare di innovare in solitudine.
L’Associazione è la principale community italiana di designer con relazioni di pregio a livello nazionale e internazionale, utili ad osservare il mondo e a conoscere nuovi partner per sperimentare un approccio di Open Innovation.
 
Quali sono le tue aspettative?
Oggi l’obiettivo prioritario è generare relazioni di valore e fornire contenuti innovativi. I mezzi a nostra disposizione – le piattaforme digitali – ci permettono di organizzare eventi e garantire una continuità di rapporto con i soci. In particolare, le piattaforme digitali sono un elemento chiave per attirare e creare canali di comunicazione con i giovani designer.
Dall’altra parte, è mia intenzione lavorare con le istituzioni per definire e posizionare in modo chiaro il ruolo del designer che ha ancora molte declinazioni e contorni indefiniti.
Infine, un mio obiettivo personale, è aiutare i professionisti del design ad acquisire un’impostazione imprenditoriale nella gestione della propria attività perché uno studio professionale è un’impresa a tutti gli effetti, ed un nuovo studio è senz’altro una startup innovativa, anche se spesso inconsapevole. I percorsi scolastici tradizionali del designer non hanno una chiara impronta verso l’imprenditorialità, ma questo approccio è necessario per restare oggi sul mercato che richiede necessariamente l’integrazione di competenze.
Roberto Santolamazza
Consigliere ADI VTAA

Intervista a cura di Alice Debianchi