Intervista a Patrizia Bertolini

Patrizia Bertolini: Consigliere ADI VTAA


Le interviste all'ADI
Conosciamo la Consigliera Patrizia Bertolini


Qual è la tua professione?

 

Sono una designer attiva nel settore dell'arredo: progetto e sviluppo mobili, complementi d'arredo, architetture di interni e allestimenti di mostre culturali. Il mio lavoro ruota da sempre attorno al binomio artigianato e design: amo utilizzare i materiali naturali, combinare le tecniche artigianali tradizionali con quelle più innovative attraverso i valori del design e la ricerca della "bellezza". Ho studiato Arte e Industrial Design all'ISIA di Roma e successivamente ho fondato assieme allo scultore e falegname Christof Burtscher lo studio Burtscher&Bertolini – attivo fino al 2001 tra Vienna e Bolzano – per fare ricerca sulla tecnologia del legno applicata al design. Da 20 anni svolgo, inoltre, attività didattica nell'ambito del design, attualmente presso l'ISIA di Roma nel Corso di Pordenone.

 

 

Che cosa rappresenta il design per te?

Il design ha uno sguardo attento sulla società contemporanea e presuppone un continuo confronto con gli avvenimenti, i fenomeni, i comportamenti e le aspettative che la compongono. Il designer ha in questo modo una visione privilegiata sull'uomo e l'ambiente che deve rileggere attraverso una coscienza critica: osservando con onestà possiamo arricchire di alti valori sociali e sostenibili quello che facciamo


Come sei venuta a conoscenza dell’Associazione?

Studiando all'ISIA di Roma sono entrata a contatto con ADI, grazie ai miei docenti. Negli anni '90, dopo essermi diplomata, sono tornata a vivere in Alto Adige e assieme ad alcuni designer ho conosciuto la delegazione territoriale. Nel mio percorso professionale non sono mai stata realmente vicina all'ADI perché il mio modo di lavorare, a cavallo tra artigianato, design e sperimentazione, non mi ha permesso di indentificarmi in un'associazione che ho sempre letto in connessione ai professionisti dell'industria. Sono entrata a far parte del direttivo ADI VTAA perché negli ultimi anni ho desiderato riconnettermi assieme a persone con interessi affini, con le quali condividere idee e pensieri.


 
Perché diventare socio ADI? Quali sono le tue aspettative?

Il fine comune dell'Associazione è lo sviluppo e la diffusione della cultura del progetto per una crescita a livello individuale, di gruppo e sociale. L'ADI è la manifestazione ed il riconoscimento di tali diversità che ci consentono di entrare in connessione con le persone che svolgono la nostra stessa professione. Il mondo e la professione del designer oggi sono cambiati: non esiste più un unico modello da seguire. Mi aspetto che ADI sia un luogo aperto e tollerante a tutte le esperienze e alle nuove identità. Credo, inoltre, sia doveroso perseguire il riconoscimento - e la tutela - del ruolo del designer come professione attiva nella società contemporanea.

 

Consideri l’ADI un'associazione di filiera?

Non avendo partecipato, prima di ora, alle attività di ADI non ho avuto l'occasione, da una prospettiva esterna, di coglierne questo aspetto ma semplicemente di intuirlo. Ritrovo (piacevolmente) l'Associazione più presente all'interno degli istituti di formazione rispetto ad alcuni anni fa: il confronto con i giovani è molto importante perché - essendo un target debole tra gli iscritti) - rappresentano il nostro oggi e futuro.


Patrizia Bertolini
Consigliera ADI VTAA

Intervista a cura di Alice Debianchi